Quando aspetta un bambino, la donna perde la sua identità. Non è più figlia, amica, sorella.

Lei è COLEI CHE PARTORIRA’.

Con l’annuncio della gravidanza, più magico di un bibidi bobidi bù, la vincente donna di sempre si trasformerà immediatamente in “MAMMA DI” anche se il bimbo non ha ancora un nome.

La poveretta ha appena fatto la prima ecografia e reso noto il pancione, ed ecco che al primo Natale, mentre tutti scartano i regali, lei si becca solo i regali per il bambino.

E da notare che i regali del bambino non sono per il padre. NO!

Il futuro padre si becca in sequenza: sciarpa, guanti, libri, cose tecnologiche, bottiglie alcoliche, vestiario vario.

Lei, la poveretta che ha vinto ritenzione idrica, emorroidi e, probabilmente, a scelta, episiotomia o taglio cesareo, riceverà:

  • scarpine da bambino fatte all’uncinetto che non userà mai,
  • tutine taglia 0 che in genere sono per i prematuri – lunghezza 46 cm – che non userà mai (e farà anche i dovuti gesti scaramantici),
  • libri sulla gravidanza-allattamento-svezzamento che, se interessata, ha già comprato al test di gravidanza risultato positivo (oppure non li leggerà mai).
  • i libri sulla nanna (ve la stanno tirando, sapevatelo).

Che poi diciamolo, quanto sono fastidiosi quelli che: “Ahhh aspetti un bambino? Ah! bello eh, auguri… ma dormi ora!”

Tazzo significa “dormi ora”?

Che poi:

1) potrei essere tra i fortunati che hanno un bambino narcolettico. Esistono, perchè non potrebbe capitare a me? Lasciamelo almeno sognare!

2) secondo te se dormo 20 ore al giorno adesso (ammesso che con la forma da cetaceo e con l’ansia del parto ci riesca) accumulo sonno? Non è mica una banca!

Per non parlare di quelli che ti dicono: “bisogna avere coraggio per fare un  bambino con questa situazione economica e politica”.

Benvenuto ottimismo. Mi mancava proprio una ventata di entusiasmo.

Poi si inizia a lievitare e la gente (leggi “le altre donne”) inizia a commentare: “hai preso peso? Quanto peso hai preso? ehhh attenta che ti sale la pressione” (gesti scaramantici, tuoi). E ancora “eee attenta che poi i chili non si scendono!” e tu:”ehm… veramente sono al settimo e avrei preso 6 chili…” “ehhhh ma vedrai che poi ne prendi tanti tutti insieme e quelli ti restano a vita!! Mia sorella è rimasta grassa!”

Magari tua sorella ha mangiato troppo pure dopo? E a casa tua, i dietologi li conoscete?

Ma la cosa più fastidiosa accade nel post partum, almeno al centro sud: vengono a trovarti tutti, tutti in ospedale. Tu vorresti riposare e capire come si allatta e come ci si relaziona con quel coso che è tuo figlio, ma non ti è concesso. Non si può tardare. Lo vogliono vedere tutti. E poi con una settimana già cambiano. Scherzi? Bisogna andare!

E non sia mai che hai partorito nel week end e gli orari di visita sono pure più lunghi. Sinceratevi di partorire di lunedì, che tutti lavorano!

Poi torni a casa, con emorroidi, punti, tette dolenti, e c’è il via vai pure a casa. Ma stai tranquilla. Questo accadrà solo per il primo figlio. Per il secondo, quando sarete già esperte, più tranquille e più organizzate, andrà pressappoco così:

“E’ nato Tommaso!”

“Chi?!?”

“Il bambino di Arianna!”

“Ahhhh… l’andiamo a trovare a Natale?

“mmm… ma è maggio!”

“E mica cambierà tanto in 8 mesi! Fatti mandare una foto whatsapp!”