L’inizio dell’anno scolastico 2025 porta con sé una novità importante: in molte scuole italiane lo smartphone non sarà più ammesso tra i banchi, se non per fini didattici. Una scelta che può sembrare drastica ma che, se ben interpretata, apre a un’opportunità unica: riscoprire il valore del digital detox, non solo per gli studenti ma anche per le famiglie.
La coach Alessandra Bitelli, autrice de Il primo romanzo utile del coaching, propone un approccio pratico: trasformare il divieto in una chance per sviluppare nuove abitudini quotidiane, semplici da applicare e capaci di migliorare la qualità della vita.
Limitare l’uso dello smartphone a scuola non deve essere visto come una punizione. Al contrario, è un’occasione per:
Il digital detox scolastico diventa così un percorso educativo che prepara i ragazzi non solo allo studio, ma anche al lavoro e alla vita adulta.
Il cambiamento funziona davvero solo se anche i genitori si mettono in gioco. Chiedere ai figli di lasciare il cellulare in tasca a scuola mentre a casa gli adulti restano costantemente connessi mina l’efficacia della regola.
Come spiega Alessandra Bitelli, “i ragazzi imparano ciò che i genitori fanno, non ciò che dicono”. Ecco perché la coerenza digitale è fondamentale: i genitori devono essere i primi a dare l’esempio, costruendo momenti liberi da dispositivi e spazi dedicati al dialogo reale.
Ridurre l’uso del telefono significa liberare tempo per attività creative, sportive e relazionali. Anche la noia, spesso vista come negativa, può diventare un motore di creatività e pensiero critico.
Meno schermi = più tempo per sé stessi, per la famiglia e per passioni che migliorano autostima e benessere.
Per trasformare la regola scolastica in uno stile di vita, Alessandra Bitelli suggerisce cinque pratiche semplici:
Creare un piccolo rito quotidiano: niente telefoni durante i pasti. Favorisce il dialogo, riduce le interruzioni e migliora la qualità delle relazioni familiari.
Nessuno schermo nell’ora successiva al risveglio e in quella precedente al sonno. Aiuta la concentrazione, migliora l’umore e favorisce un riposo rigenerante.
Un appuntamento fisso senza tecnologia per dedicarsi a giochi, letture, sport o attività creative. Un modo per creare ricordi condivisi e rafforzare i legami familiari.
Tenere i dispositivi fuori dalla zona notte migliora il sonno, riduce l’uso compulsivo e aiuta a mantenere spazi di privacy e concentrazione.
Sport, lettura, musica o manualità: ogni giorno va dedicato un momento al “tempo consapevole”. È la base per stimolare creatività, motivazione e resilienza.
La scuola può dare l’esempio, ma il vero cambiamento nasce in famiglia. Il digital detox non deve essere percepito come una rinuncia, bensì come una scelta condivisa che migliora il benessere di adulti e ragazzi.
Trasformare la regola in un’abitudine quotidiana significa costruire una relazione più sana con la tecnologia e aprire la strada a una crescita equilibrata, dentro e fuori la scuola.
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