Molto spesso quando si decide di organizzare un viaggio, uno degli aspetti che genera più ansia è il fatto di non conoscere la lingua dell Paese di destinazione e, più in generale, quello di farsi capire. Spesso si dà per
scontato che per sopravvivere durante un viaggio basta conoscere in modo più o meno approssimativo l’inglese, di cui tutti conosciamo l’importanza e la diffusione, ma non sempre è così.

Potremmo fare l’esempio di Budai, protagonista del libro Epepe di Ferenc Karinthy, che per un errore prende l’aereo sbagliato e finisce in un luogo sconosciuto, la cui densissima popolazione utilizza una lingua totalmente differente dalle numerose che egli conosce alla perfezione. Lettere o ideogrammi mai visti, suoni incomprensibili e gesti che spesso vengono ignorati portano spesso Budai sull’orlo della disperazione, a passare intere giornate alla ricerca di una stazione, di un aeroporto, di un’agenzia traduzioni o di un ufficio informazioni, perché non c’è nulla di peggio del non essere compresi, neanche quando si prova a ordinare un caffé.

Chiaramente lo scrittore ungherese ha portato all’estremo la sensazione di smarrimento, di frustrazione e di rabbia del protagonista, ma provate ad immaginare a come potreste sentirvi in luoghi il cui l’alfabeto è totalmente differente da quello che conoscete e metà della popolazione non parla la lingua inglese.

A dirla tutta, quando sono andata in Messico, ma anche nella bellissima ed europea Barcellona e in Croazia, difficilmente ho trovato persone che fossero propense a parlare inglese. E’ pur vero che con popoli con una lingua “amica” come lo spagnolo è comunque facile, ma esistono luoghi che utilizzano idiomi incomprensibili. E dunque, come si può fare? Esistono diversi i metodi che possono essere utilizzati e che permettono di viaggiare in tutta tranquillità. Sapevate che esistono applicazioni in grado di tradurre simultaneamente ogni frase sentita e detta? Anche se, a dirla tutta, spesso bisogna affidarsi alla corretta dizione di chi pronuncia la frase. E’ anche possibile girovagare in compagnia di un dizionario illustrato, sperando di non essere finiti in un luogo che non solo ha un alfabeto differente, ma in cui anche oggetti e cibi sono diversi da quelli solitamente utilizzati. Un altro metodo per non farsi trovare completamente impreparati è quello di leggere dei classici frasari nella lingua di destinazione, in cui imparerete le frasi basilari per chiedere informazioni, andare al ristorante, acquistare regali, sperando di non avere troppi imprevisti durante il viaggio.

La soluzione che preferisco, se si hanno tempo e voglia di arricchire la propria cultura e conoscenza personali, è quella di frequentare un corso di lingua. Un’azione che richiede molto impegno, soprattutto per quanto riguarda le lingue meno comuni da studiare (come il giapponese, il cinese, l’arabo o il russo), ma che sicuramente vi permetterà di viaggiare senza sentirvi inadatti.